Elementi di marketing
mix e fattori ambientali
Le
quattro leve principali che, all'interno di un programma di marketing, sono
usate per soddisfare i bisogni dei consumatori sono il prodotto (bene.
servizio, idea che soddisfi i bisogni del consumatore) il prezzo (quello che si
deve dare in cambio del prodotto), la promozione (mezzo di comunicazione tra
acquirente e venditore) e il punto di vendita (luogo in cui l'acquirente può
entrare in contatto con il prodotto). Questi elementi vengono chiamati
marketing mix, le quattro P o variabili controllabili perché sono sotto il
controllo del marketing manager e il loro compito è fondamentale per costruire
e gestire le relazioni con il mercato obiettivo. I fattori ambientali, anche
definiti variabili incontrollabili, non possono ricadere sotto il controllo
dell'organizzazione. Questi comprendono le forze sociali, economiche,
tecnologiche, concorrenziali e normative/legislative. Questi fattori possono
accelerare o frenare le iniziative del marketing
Spiegare
il modo in cui le organizzazioni costruiscono le relazioni con i clienti e il
valore per il cliente attraverso il marketing
La
chiave del successo del marketing è offrire valore per assicurarsi clienti
fedeli e a lungo termine. Il valore per il cliente è la combinazione unica di
benefici ottenuti dagli acquirenti obiettivo, che comprende qualità, prezzo,
facilità d'uso, consegna puntuale e servizio pre- e post-vendita. Chi opera nel
marketing deve offrire un valore unico e distintivo rispetto alla concorrenza.
Un valore può essere dato in termini (tre strategie base) di vantaggio
economico - miglior prezzo, di performance del prodotto - miglior prodotto o
livello di personalizzazione - miglior servizio.
Per rispondere all’evoluzione dei modelli comportamentali dei consumatori
e per sfruttare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, si è sviluppato
il marketing relazionale che consiste nel creare e mantenere relazioni
eccellenti con i clienti. Esso permette all’organizzazione di essere
costantemente in contatto non solo con i suoi clienti, ma anche con gli altri
principali stakeholder (dipendenti, fornitori e altri partner) in modo da
garantire vantaggi a lungo termine per tutti. Marketing relazionale significa,
dunque, stabilire relazioni il più possibile personalizzate che siano in grado
di costruire rapporti duraturi, che continuino dopo ogni singolo atto di
scambio. Per rispondere al bisogno di una comunicazione coerente attraverso i
diversi canali e per ottenere il meglio da un rapporto di tipo relazionale con
la clientela, si è sviluppato il Customer Relationship Management (CRM). Il CRM
rappresenta la declinazione più ampia del concetto di marketing relazionale.
Esso si avvale in modo sostanziale del contributo delle nuove tecnologie per
raccogliere informazioni, analizzarle e predisporre azioni ad hoc al fine di
sviluppare progressivamente una relazione basata sulla fiducia e sulla
conoscenza, una maggiore propensione all’acquisto, una migliore soddisfazione e
rendere così i rapporti con i clienti più duraturi: un cliente soddisfatto,
infatti, diviene fedele, e ciò determina un vantaggio competitivo di grande
importanza per l’azienda. Le fasi che caratterizzano un progetto di CRM sono
principalmente quattro: la raccolta dei dati, la loro analisi, la pianificazione
delle azioni da attivare e la loro vera e propria esecuzione.
Descrivere le differenze che
distinguono l'orientamento al cliente rispetto a quello alla produzione e alla
vendita
Dal
punto di vista concettuale e cronologico un'impresa può adottare quattro tipi
di orientamento per gestire la propria offerta verso il mercato: l'orientamento
alla produzione, alle vendite, al marketing e al cliente. L'orientamento
alla produzione è tipico delle imprese che ritengono che i consumatori sono
disposti ad acquistare qualsiasi tipo di bene sia disponibile (i prodotti si
vendono da soli). L'orientamento al prodotto Il focus dell'attività manageriale è posto
sull'innovazione degli out-put produttivi e sul loro miglioramento funzionale
senza una costante analisi delle effettive esigenze degli utilizzatori. In
questo orientamento si ha l'errato convincimento che il prodotto più evoluto
avrà sicuramente successo sul mercato. La complessità del mercato di sbocco è
limitata e la rilevanza della funzione commerciale è modesta. E' caratterizzato
da eccesso di domanda sull'offerta. Si manifesta soprattutto per particolari
tipologie d'azienda che producono beni ad uso industriale o che trattano
subforniture. In questa situazione vi è l'immediata collocazione dei beni prodotti
sul mercato. L’orientamento alle vendite L’aumento dell’efficienza produttiva e della competizione
in un mercato può portare a un eccesso di offerta per cui le imprese producono
più di quello che i consumatori acquistano. Ne deriva in molti casi un orientamento
alle vendite in cui le imprese, attraverso la forza vendita, concentrano gli
sforzi nel tentativo di trovare nuovi acquirenti. Anziché impegnarsi a produrre
ciò che si vende, le imprese cercano di vendere ciò che producono. Per le
imprese vi è l'esigenza di trovare uno sbocco per i propri prodotti. Le
attività sono orientate al selling e non al soddisfacimento del consumatore. L’orientamento al mercato Generalmente si connette con un modello
di organizzazione dell'impresa e della produzione ispirato alla logica della
massima flessibilità ed elasticità si estrinseca nell'adattamento alle
variazioni della domanda e alle azioni dei concorrenti anche senza conoscere le
determinanti con il rischio di non esprimere adeguati comportamenti pro-attivi
dell'impresa. Si cerca di identificare una produzione che sia in grado
rispondere all'elasticità del mercato ma si perde la capacità di cogliere
l'identificazione dei bisogni per capire cosa il mercato vuole dalle imprese L’orientamento
al marketing (ai consumatori) supera i limiti degli orientamenti
precedenti. L'obiettivo è di lungo periodo, c'è flessibilità e la nascita
dell'identità dell'impresa. Concentra i suoi sforzi su: (1) una costante
raccolta di informazioni sui bisogni dei clienti; (2) la loro condivisione fra
tutti coloro che al suo interno concorrono alla costruzione dei prodotti
destinati a soddisfarli; (3) l’uso di tali informazioni per creare il valore
per il cliente. Proprio per le aziende che adottano questa prospettiva il CRM
assume un’importanza fondamentale, perché permette di identificare i potenziali
acquirenti, capirli fino in fondo e dunque sviluppare un’ immagine
dell’organizzazione e dei suoi beni o servizi positiva e a lungo termine, così
che gli acquirenti la scelgano e la preferiscano a tutte le altre presenti sul
mercato.
L'ampiezza e la profondità del marketing
In
un contesto economicamente evoluto il marketing coinvolge ogni individuo e ogni
organizzazione. Per capire come, è necessario analizzare (1) chi fa marketing,
(2) qual è l’oggetto del marketing, (3) chi compra e utilizza l’oggetto del
marketing, (4) chi trae vantaggio dalle attività di marketing e (5) in che modo
si trae vantaggio da tali attività. Chi fa marketing? Tutte le
organizzazioni fanno marketing. In quelle che producono beni (come Fiat o
Barilla) e servizi (come Alitalia o Banca Intesa), o che li rivendono (come
Rinascente o Coop) il marketing ha come oggetto ciò che esse hanno da offrire.
Oggi, però, esistono nuovi tipi di marketing. Per esempio, anche le
organizzazioni non-profit fanno marketing. E pure le scuole e le università
fanno ricorso a programmi di marketing per attirare fondi e studenti. Città,
stati e Paesi si rivolgono al marketing per attirare turisti, ospitare eventi e
ottenere nuovi investimenti per sviluppare il loro mercato del lavoro. Il
marketing viene anche utilizzato per informare o influenzare il pubblico
obiettivo su determinati eventi o campagne. Può essere il caso di agenzie
governative che, attraverso il marketing, lanciano campagne contro il fumo,
oppure di gruppi privati che promuovono campagne sociali in favore
dell’alfabetizzazione. Pure i politici si servono del marketing per assicurarsi
l’attenzione e il favore degli elettori in campagna elettorale. Qual è
l'oggetto del marketing? Il marketing ha come oggetto beni, servizi e idee.
I beni sono oggetti fisici, mentre i servizi sono intangibili come, per
esempio, un volo aereo, una consulenza finanziaria o una telefonata. Le idee
sono, invece, concetti astratti che implicano delle riflessioni su cause o
azioni. Nel seguito, quando si userà il termine “prodotto” si intenderà
genericamente un bene, un servizio o un’idea. Chi compra e utilizza l'oggetto
del marketing? Sia individui che organizzazioni comprano e utilizzano beni
e servizi che sono oggetto di azioni di marketing. Si definiscono consumatori
finali tutti gli individui che utilizzano beni e servizi acquistati per la famiglia. Si definiscono, invece,
organizzazioni (acquirenti industriali) tutti i produttori, commercianti
all’ingrosso e al dettaglio, e agenzie governative che acquistano beni e
servizi per il loro proprio uso o per rivenderli. Chi ne trae vantaggio?
Nella nostra società, fondata sul libero mercato, sono tre i gruppi che
traggono vantaggio dalle attività di marketing: i consumatori che acquistano,
le organizzazioni che vendono e la collettività nel suo insieme. La concorrenza
tra beni e servizi alternativi permette ai consumatori di trovare valore nei
prodotti migliori, nei prezzi più bassi o in servizi accessori più sofisticati.
Permettere al consumatore di scegliere significa soddisfarlo e dargli la
possibilità di aumentare il suo benessere. Le organizzazioni che offrono prodotti
mirata al soddisfacimento dei bisogni per mezzo di efficaci programmi di
marketing si stanno moltiplicando. E il risultato di una concorrenza sempre più
accesa.
Descrivere
il modo in cui il marketing crea valore per i consumatori
Il
marketing crea utilità, vale a direi benefici o il valore che ottiene chi
utilizza il prodotto che deriva dal processo di scambio alla base del
marketing. Il marketing fornisce quattro tipi di utilità: utilità di forma in quanto propone al consumatore dei beni e
servizi; utilità di tempo perché
offre i beni e servizi in uno specifico momento; utilità di luogo in quanto i beni e servizi vengono resi
disponibili in un terminato luogo; utilità di possesso che deriva dalla possibilità che il marketing offre a
colui che ne ha bisogno di servirsi del bene/servizio.
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