3. Identificare e spiegare le principali
caratteristiche di un settore
Conoscere
la struttura di un settore significa identificarne i principali vincoli e
capire quali sono le azioni possibili e quali convengono di più. Uno dei
modelli più diffusi è quello Struttura-Condotta-Performance (SCP) di Mason. Presupposto di tale modello è che
le condizioni strutturali dell'ambiente stabiliscono i termini entro cui
l'impresa può agire, i risultati che può ottenere. La critica più importante
che è stata fatta a questo modello è che non considera gli effetti di retroazione che il
comportamento delle imprese ha sulla struttura del mercato. Il modello SCP si basa sull'affermazione che i risultati (performance) che le diverse imprese ottengono sono funzione delle caratteristiche strutturali dell’ambiente in cui operano (struttura) e del loro modo di operare (condotta). Le variabili che permettono di definire e rilevare la
struttura di un settore sono: La forma
di mercato (concorrenza perfetta con n. di persone elevato e nessuno è
in grado di influenzare i prezzi, monopolio con un'impresa che soddisfa la
domanda e decide il prezzo, oligopolio con un n. ridotto di imprese che
competono, concorrenza monopolistica con i presupposti del monopolio e della
concorrenza perfetta). Per definire le forme di mercato occorre considerare il
grado di differenziazione del prodotto e la numerosità delle imprese ossia il
livello di concentrazione del mercato. Quando è poco concentrato si parla di
offerta frammentata o al contrario di offerta concentrata. Le barrire all’entrata e alla mobilità sono i fattori che non permettono a un'impresa
di entrare facilmente in un settore: elevato investimento iniziale, difficoltà
nel reperire le materie prime o di accedere ai canali distributivi, non
disponibilità di una marca conosciuta. Le barriere all'uscita sono
rappresentate dai fattori che impediscono la diminuzione o la cessazione di
un'attività in un settore (impegni morali verso gli stakeholder, vincoli
imposti da autorità, difficoltà nel recuperare gli investimenti, mancanza di
alternative) La struttura dei costi. I costi totali sono costituiti da
una parte fissa e da una parte variabile (legata al volume dell'attività
produttiva). Quando la parte fissa è più consistente la la struttura de costi è
detta rigida e in questo caso si considerano le economie di scala perchè
assorbono una parte dei costi fissi. In
questo caso vi è una maggiore difesa con l'ingresso di nuovi concorrenti ma un
maggiore rischio in caso di recessione economica. La struttura flessibile (con
maggiori costi variabili rispetto a quelli fissi) è adatta nei casi di volumi
di vendita ridotti. Le possibilità di
integrazione verticale può essere fatta sia a monte che a valle. L'integrazione
può portare a diversi vantaggi come la riduzione de costi, miglior controllo
della catena di valore, vicinanza migliore al cliente, vantaggi commerciali e
fiscali. Il livello di internazionalizzazione Diversi settori hanno una
configurazione internazionale. Le imprese che operaro a livello mondiale devono
porre attenzione allo sviluppo tecnologico e alle economie di scala.
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