Applicare
i modelli e gli strumenti per l'analisi delle fonti del vantaggio competitivo
di un'impresa
L'analisi
delle caratteristiche generali del macroambiente, del settore e quelle del
sistema di concorrenti sono volte sulla dimensione esterna della strategia.
Dopo aver fatto tali analisi l'impresa deve guardare al suo interno e, in particolare, analizzare i processi, le
attività e le risorse attraverso le quali essa realizza la propria offerta al
cliente, per capire come l'organizzazione può evitare/annullare le minacce e
cogliere e sfruttare le opportunità. L'individuazione delle risorse e delle
competenze consente all'impresa di capire come
far meglio dei concorrenti. I modelli utilizzati per questo tipo di
analisi sono 3. Il primo è la catena del
valore, che consiste nell'analisi dei processi aziendali strategicamente
rilevanti per capire quali sono le fonti e i costi di differenziazione. Con
questa analisi viene posto in rilievo il contributo che ogni fase del processo
di produzione e commercializzazione apporta alla quantificazione del costo
totale. Le attività della catena del valore si distinguono in attività primarie
e di supporto. Le prime riguardano la logistica in entrata (gestione flussi
materie prime e scorte), la trasformazione degli imput in output (tempi di
produzione, riduzione scarti, ottimizzazione della capacità produttiva), la
logistica in uscita (gestione efficace degli ordini e delle consegne) marketing
(comunicazione e branding, relazione con il cliente, qualità e intensità della
forza vendite) assistenza post-vendita (formazione dei clienti, riparazioni,
sostegno finanziario). Le attività di supporto sono quelle che consentono la
realizzazione delle attività primarie (acquisto materiali affidabili e tipi di
approvvigionamento, sviluppo tecnologie, gestione risorse umane, investimenti
in attività infrastrutturali come la costruzione della reputazione
dell'impresa, la cultura dell'impresa e l'orientamento al cliente. Il secondo
modello utilizzato per l'analisi interna dell'impresa è il sistema del valore, che consiste nell'estensione verticale o
orizzontale della catena del valore. L'estensione verticale prevede
un'integrazione a monte e/o a valle (fornitori e clienti) per captare possibili
sinergie e svolgere una parte delle attività dei fornitori o dei clienti.
L'estensione del sistema valore è orizzontale quando crea un paragone dei
concorrenti (benchmark) per valutare la performance dell'impresa rispetto alle
altre imprese. I due modelli esaminati individuano le risorse e le competenze.
Il terzo modello per l'analisi interna dell'impresa è la valutazione delle
risorse attraverso il modello VRIO, che
consente di valutare la natura strategica delle risorse di un'impresa e la loro
capacità di generare un vantaggio competitivo sostenibile e duraturo. Il
modello VRIO si basa su quattro fattori: valore, rarità, imitabilità,
organizzazione. Il valore è relativo alla capacità dell'impresa di rispondere a
un'opportunità o a una minaccia. Se l'impresa non sa rispondere si trova in
svantaggio competitivo. Se risponde in modo uguale alle altre imprese di trova
in parità competitiva. Se la capacità (risorsa) dell'impresa è unica (rara) si
ha un vantaggio competitivo che a sua volta potrà essere temporaneo (se la
risorsa/capacità è facilmente imitabile) o al contrario sarà sostenibile. Il
vantaggio competitivo si ha comunque se l'impresa ha l'organizzazione adatta
per realizzarlo e mantenerlo. Il modello VRIO viene utilizzato a supporto
dell'analisi dello strategic-core (segreto del successo) che Reve ha suddiviso
in sei punti: possesso di risorse critiche, disponibilità di una tecnologia
unica, consolidamento di core competence, capacità di apprendimento, goodwill
dei consumatori, relazioni chiave. Nello strategic-core ogni elemento della
catena del valore è analizzato sotto il punto di vista della criticità,
specificità, replicabilità e potenziale di valore. L'analisi dello
strategic-core applicata ai processi interni dell'impresa consente di
comprendere quale movimento nel sistema del valore ha un maggiore potenziale
strategico. I percorsi strategici che si possono intraprendere sono: upstream
strategy (integrazione a monte, nuovi prodotti, miglioramenti tecnologici),
downstream strategy (integrazione a valle, nuovi mercati, differenziazione),
horizontal strategy (penetrazione del mercato, acquisizioni dei competiror),
related strategy (diversificazione in altri prodotti e/o mercati). Le strategie
orizzontali sono le meno rischiose ma meno innovative. Le strategie verticali
sono più rischiose ma possono portare a risultati migliori. Ancora più
rischiose sono le strategie di diversificazione ma possono portare alla
maggiore innovazione e miglior produttività.